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Editoriale di Maurizio Bogetti

L’IMPORTANZA DEL DIGIUNO NEL CAMMINO

DI CONVERSIONE, DI SANTIFICAZIONE,

DI LIBERAZIONE E DI GUARIGIONE 

 

 

- Il binomio digiuno e preghiera è il primo mezzo della conversione. La gola è un vizio capitale.

- La Bibbia ha sempre presentato il digiuno come via alla conversione e come condizione importante per la preghiera.

- Gesù Cristo l'ha praticato e insegnato. Gli Apostoli l'hanno trasmesso alla Chiesa, che da sempre raccomanda il digiuno includendolo tra i suoi precetti.

- Ai nostri giorni il digiuno è stato stravolto e offuscato dalla vasta e profonda crisi di fede.

 

 

1. IL DIGIUNO NELLA BIBBIA

 

Come digiunare:

«E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa». (Vangelo di Matteo 6,16)

Il digiuno per combattere le tentazioni del diavolo:

“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio»” (Vangelo di Matteo 4,1-4).

 

“Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame” (Vangelo di Luca 4,1-2)

 

Il digiuno per combattere i demoni:

“Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” (Vangelo di Matteo 17,21)

 

Il digiuno nella gioia:

“Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto” (Matteo 6,17)

 

2. IL DIGIUNO NEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

 

Il catechismo della Chiesa cattolica parla del digiuno nel capitolo dedicato ai “sacramenti di guarigione”:

- il sacramento della penitenza e della riconciliazione

- il sacramento dell’unzione degli infermi

 

Capitolo II – I SACRAMENTI DI GUARIGIONE

Il sacramento della penitenza e della riconciliazione

301. In quali forme si esprime la penitenza nella vita cristiana? (CCC – Compendio)

 

La penitenza si esprime in forme molto varie, in particolare con il digiuno, la preghiera, l’elemosina. Queste e molte altre forme di penitenza possono essere praticate nella vita quotidiana del cristiano, in particolare nel tempo di Quaresima e nel giorno penitenziale del venerdì.

 

Le molteplici forme della penitenza nella vita cristiana (CCC)

 

1434. La penitenza interiore del cristiano può avere espressioni molto varie. La Scrittura e i Padri insistono soprattutto su tre forme: il digiuno, la preghiera, l'elemosina , [Cf  Tb 12,8;  Mt 6,1-18 ] che esprimono la conversione in rapporto a se stessi, in rapporto a Dio e in rapporto agli altri. Accanto alla purificazione radicale operata dal Battesimo o dal martirio, essi indicano, come mezzo per ottenere il perdono dei peccati, gli sforzi compiuti per riconciliarsi con il prossimo, le lacrime di penitenza, la preoccupazione per la salvezza del prossimo, [Cf  Gc 5,20 ] l'intercessione dei santi e la pratica della carità che “copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8 ).

 

 

3. DECALOGO DEL DIGIUNO GRADITO A DIO

 

Astieniti dal giudicare gli altri

Scopri Cristo che vive in loro

Astieniti dal dire parole offensive …e volgari!

Riempiti la bocca di frasi che sanano

Astieniti dalla scontentezza

Riempi il cuore di gratitudine

Astieniti dalle arrabbiature

Riempiti di pazienza

Astieniti dal pessimismo

Riempiti di speranza cristiana

Astieniti dalle eccessive preoccupazioni

Riempiti di confidenza in Dio

Astieniti dal lamentarti

Riempiti di apprezzamento per le meraviglie della vita

Astieniti dallo stress

Riempi la vita di preghiera

Astieniti dal risentimento

Riempiti di perdono

Astieniti dal darti delle arie

Riempiti di compassione per gli altri

Astieniti dallo scoraggiamento

Riempiti dell’entusiasmo della fede

Astieniti da ciò che ti separa da Gesù

Riempiti di ciò che ti avvicina a Lui

 

 

4. IL DIGIUNO NEGLI SCRITTI DEI PADRI DELLA CHIESA

 

San Giovanni Cristostomo (vescovo e dottore della Chiesa – 354-† 407)

Dalle «Omelie sul Genesi: Il digiuno è il cibo dell`anima»

 

Il digiuno infatti è il nutrimento dell`anima e come il cibo materiale rinforza il corpo, così il digiuno rende l`anima più vigorosa, le dà ali leggere, la innalza dalla terra a contemplare le realtà di lassù, a elevarsi al di sopra dei piaceri e delle dolcezze di questa vita.

Come le navi leggere attraversano velocemente i mari, mentre le navi gravate da molto carico si sommergono, così il digiuno rende più agile la mente, la rende atta ad attraversare con facilità il mare di questa vita, a contemplare il cielo e le realtà celesti, a non far conto alcuno delle cose presenti, a ritenerle esclusivamente come ombre e sogni.

Invece l`ubriachezza e la crapula aggravano l`animo, appesantiscono il corpo, rendono schiava l`anima, la vessano da ogni lato e le indeboliscono il lucido giudizio della ragione. Fanno precipitare l`anima in un baratro e la fanno agire nel senso diametralmente opposto alla sua salvezza.

 

San Pietro Crisologo (vescovo e dottore della Chiesa – fine IV sec. - † 450)

Dai «Discorsi: La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia riceve»


    Tre sono le cose, tre, o fratelli, per cui sta salda la fede, perdura la devozione, resta la virtù: la preghiera, il digiuno, la misericordia. Ciò per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola, e ricevono vita l'una dall'altra.

 

    Il digiuno è l'anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perché non riescono a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica.

 

    Chi digiuna comprenda bene cosa significhi per gli altri non aver da mangiare. Ascolti chi ha fame, se vuole che Dio gradisca il suo digiuno. Abbia compassione, chi spera compassione. Chi domanda pietà, la eserciti. Chi vuole che gli sia concesso un dono, apra la sua mano agli altri. È un cattivo richiedente colui che nega agli altri quello che domanda per sé.

 

    O uomo, sii tu stesso per te la regola della misericordia. Il modo con cui vuoi che si usi misericordia a te, usalo tu con gli altri. La larghezza di misericordia che vuoi per te, abbila per gli altri. Offri agli altri quella stessa pronta misericordia, che desideri per te. Perciò preghiera, digiuno, misericordia siano per noi un'unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un'unica difesa, un'unica preghiera sotto tre aspetti.



5. IL DIGIUNO NEI MESSAGGI MARIANI

 

I Messaggi di Medjugorje (24.06.1981- data attuale)

 

http://www.missionaridellagioia.org/images/stories/mad4.png

“Per ottenere le grazie, la cosa più importante è di credere fermamente, pregare ogni giorno con la stessa intenzione e digiunare il venerdì a pane e acqua. Per la guarigione di ammalati gravi, pregate di più e digiunate di più” (20 settembre 1982)

 

“Vorrei che la gente in questi giorni pregasse con me. E che preghi il più possibile! Che inoltre digiuni il mercoledì e il venerdì; che ogni giorno reciti almeno il Rosario: i misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi…” (14 agosto 1984)

 

“Cari figli! Oggi vi invito a cominciare a digiunare con il cuore. Vi sono molte persone che digiunano ma fanno questo perché lo fanno gli altri. E’ diventata un’abitudine, che nessuno vorrebbe interrompere. Chiedo alla parrocchia di digiunare in segno di ringraziamento, perché Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo in questa parrocchia. Cari figli, digiunate e pregate con il cuore! Grazie per avere risposto alla mia chiamata” (20 settembre 1984).

 

 

6. DAGLI SCRITTI DI SUOR EMMANUEL (COMUNITA’ DELLE BEATITUDINI)

E DI PADRE SLAVKO († 24.11.2000)

 

I cinque punti fondamentali della catechesi di Maria

A Medjugorje la Madonna da cinque punti fondamentali da mettere in pratica per diventare santi, cioè avere in noi la pienezza dell'amore, ma anche per vincere satana:

 

1. la S. Messa e l’Eucarestia

2. la Bibbia

3. la confessione

4. il Rosario

5. il digiuno

 

Il digiuno libera corpo, anime, mente e cuore

Il digiuno crea, in un certo senso, un vuoto, crea uno spazio nella nostra anima, nel nostro corpo e anche nel nostro cuore. Vedete, quando non siamo occupati a mangiare questo spazio si libera e che Dio occuperà come mai aveva fatto prima: è un nuovo terreno nella nostra vita che Dio potrà occupare. Proprio per questo coloro che digiunano hanno una particolare finezza e sensibilità spirituale: sono molto più ispirati di coloro che non digiunano. Una mia amica messicana, madre di famiglia, aveva iniziato a digiunare, poi ha smesso per un anno e poi ha ripreso. In seguito mi ha raccontato che, nel periodo in cui non digiunava, era diventato più difficile per lei educare i suoi figli, parlare loro di cose spirituali o riguardanti il mondo, ma, quando ha ripreso a digiunare, ha sentito che lo Spirito Santo la ispirava, i suoi figli ascoltavano col cuore e lei trovava sempre la parola giusta per aiutarli. Questo è veramente un esempio molto bello del nuovo spazio che lo Spirito Santo può occupare in noi attraverso il digiuno.

 

Digiuno e preghiera

“Non pregate senza digiunare e non digiunate senza pregare”: tutti i Santi hanno digiunato e pregato.

 

Efficacia del digiuno

Che cosa rende efficace il nostro digiuno? Il nostro digiuno è efficace quando è fatto col cuore.


Il digiuno rivela le nostre dipendenze

Come diceva molto bene Padre Slavko, il digiuno rivela le nostre dipendenze. Quando si digiuna a pane e acqua, ci sono dei “miraggi” che ci chiamano: Caffè? Sigarette? Vino? Cioccolato? Gelati? Grappa? Liquori? Essi ci indicano le cose a cui siamo maggiormente attaccati. Ma la Madonna non viene per segnalarci i nostri attaccamenti, ma viene perché possiamo essere liberi. Allora ci rendiamo conto fino a che punto siamo attaccati ai nostri piccoli orari e abitudini. Quando io ho cominciato a digiunare a pane e acqua, la mia prima scoperta è stata la gioia della libertà: in quei giorni potevo mangiare o non mangiare, ma ero sempre viva! Quando gli Apostoli non avevano il tempo di mangiare, questo non li preoccupava: poco importava mangiare o no, perché l’opera di Dio era talmente intensa che la loro principale preoccupazione era un’altra. Quando si offre un po’ del proprio corpo è il segno che ci si è veramente dati a Dio.

 

 

7. IL DIGIUNO SECONDO PAPA FRANCESCO

 

Omelia al rito delle ceneri in data 18.02.2015

 

Nel brano di Matteo, Gesù rilegge le tre opere di pietà previste dalla nella legge mosaica: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. E distingue, il fatto esterno dal fatto interno, da quel piangere dal cuore. Nel corso del tempo, queste prescrizioni erano state intaccate dalla ruggine del formalismo esteriore, o addirittura si erano mutate in un segno di superiorità sociale. Gesù mette in evidenza una tentazione comune in queste tre opere, che si può riassumere proprio nell’ipocrisia (la nomina per ben tre volte):

«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro…Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti…Quando pregate, non siate simili agli ipocriti, che…amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. … E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti» (Mt 6,1.2.5.16).

Sapete, fratelli, che gli ipocriti non sanno piangere, hanno dimenticato come si piange, non chiedono il dono delle lacrime. Quando si compie qualcosa di buono, quasi istintivamente nasce in noi il desiderio di essere stimati e ammirati per questa buona azione, per ricavarne una soddisfazione. Gesù ci invita a compiere queste opere senza alcuna ostentazione, e a confidare unicamente nella ricompensa del Padre «che vede nel segreto» (Mt 6,4.6.18)”.

 

Udienza generale del mercoledì delle ceneri in data 18.02.2015 rivolgendosi ai giovani:

 

"La Quaresima è un tempo favorevole per intensificare la vostra vita spirituale: la pratica del digiuno vi sia di aiuto, cari giovani, per acquisire padronanza su voi stessi".

 

8. ANCHE SECONDO I MEDICI DEL CORPO IL DIGIUNO PUO’ SALVARE LA VITA

 

Anche un agnostico come il Prof. Umberto Veronesi è un sostenitore del digiuno:

«Credo che dedicare un giorno ogni settimana alla totale astensione dal cibo non solo non faccia male, ma aiuti a formare il carattere, a manifestare una scelta etica e a proteggere la propria salute. Un’alimentazione corretta, secondo i dettami della scienza, e almeno un giorno di digiuno ogni settimana possono rappresentare un nuovo e stimolante stile di vita.»

(tratto da: Umberto Veronesi, La dieta del digiuno, Edizioni Mondadori)

 

9. PREGHIERA DEL DIGIUNO DI JEAN GALOT (RELIGIOSO BELGA)


Fà digiunare il nostro cuore:

che sappia rinunciare a tutto quello che l’allontana dal tuo amore, Signore, e che si unisca a te più esclusivamente e più sinceramente.

Fà digiunare il nostro orgoglio, tutte le nostre pretese, le nostre rivendicazioni,
rendendoci più umili e infondendo in noi come unica ambizione, quella di servirti.

Fà digiunare le nostre passioni, la nostra fame di piacere, la nostra sete di ricchezza, il possesso avido e l’azione violenta;

che nostro solo desiderio sia di piacerti in tutto.

Fà digiunare il nostro io,
troppo centrato su se stesso, egoista, indurito, che vuol trarre solo il suo vantaggio:
che sappia dimenticarsi, nascondersi, donarsi.

Fà digiunare la nostra lingua,
spesso troppo agitata, troppo rapida nelle sue repliche, severa nei giudizi, offensiva o sprezzante: fa’ che esprima solo stima e bontà.

Che il digiuno dell’anima,
con tutti i nostri sforzi per migliorarci, possa salire verso di te come offerta gradita,
meritarci una gioia più pura, più profonda.

 

10. LETTURE QUARESIMALI

 

-  Guarigione e liberazione con il digiuno, Sr Emmanuel Maillard e Don Giuseppe Cionchi, Edizioni Shalom, Ancona

- Digiunate con il cuore, Padre Slavko Barbaric OFM, pubblicato da Padre Urbano Pittiglio OFM, Pescara (Tel. 085.88.01.32)