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«LA LIBERAZIONE E LA GUARIGIONE DELL’ALBERO GENEALOGICO»

 

© Copyright – U.S.E.D.E.I. www.usedei.org - 19.09.2015

 

Il peccato originale e la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre

 

 

Michelangelo Buonarroti – Cappella Sistina

 

 

 

 

 

1. IL PECCATO ORIGINALE

 

1.1 Dal libro della Genesi (3,1-7):

«Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture».

 

1.2 Insegnamento di Papa Francesco all’udienza generale del 16 settembre 2015:

 

Per una teologia della donna e l’unità di tutte le famiglie del mondo”

  

«Il mondo creato è affidato all’uomo e alla donna: quello che accade tra loro dà l’impronta a tutto. Il loro rifiuto della benedizione di Dio approda fatalmente ad un delirio di onnipotenza che rovina ogni cosa. E’ ciò che chiamiamo “peccato originale”. E tutti veniamo al mondo nell’eredità di questa malattia».

 

 

1.3 Cos’è il peccato originale

  

Secondo il linguaggio della sacra Scrittura, che su questo argomento si serve di immagini, il peccato originale è stato un atto di disobbedienza a Dio. Questa disobbedienza è consistita nel mangiare del frutto dell’albero della scienza e del male.

 

È significativo il nome di quell’albero: l’albero della scienza e del male.
Ciò sta a dire che il peccato originale è stato un peccato per cui l’uomo ha voluto mettersi al posto di Dio. Ha voluto stabilire lui i confini del bene e del male non fidandosi di Dio.
È stato pertanto un peccato di superbia.

 

Ogni peccato compito nella storia è in qualche modo una riedizione del peccato originale: è una disobbedienza a Dio e una mancanza di fiducia nella sua bontà.
La tragedia del peccato sta proprio qui: nel non fidarsi di Dio, come se non ci volesse bene, come se noi fossimo più intelligenti di Lui!

 

In noi il peccato originale non è un peccato personale. Consiste nell’aver ereditato una natura priva della santità e della giustizia originali e inclinata anche al male.
Sebbene noi siamo soliti dire che nasciamo col peccato originale, tuttavia bisogna riconoscere il peccato originale non è in noi nello stesso modo in cui vi fu in Adamo ed Eva.

 

Nei nostri progenitori si è trattato di un peccato commesso. In noi invece, non è un peccato commesso, ma un peccato contratto, avendo ereditata una natura inquinata. In noi il peccato originale è uno stato. Mentre in Adamo ed Eva fu un atto.

 

 

1.4 Come si trasmette

Il peccato originale si trasmette per propagazione nel senso che i nostri progenitori ormai contaminati dal peccato non hanno potuto che comunicare ai loro discendenti una natura priva della santità e giustizia originali e inclinata al male. Un esempio: se la sorgente del Po contenesse acqua inquinata, in tutto il prosieguo del suo corso non potremo trovare altro che acqua inquinata.

 

La trasmissione del peccato originale nasce dal fatto che viene trasmessa una natura umana ferita. L’atto coniugale procreativo è buono se l’atto viene compiuto secondo Dio.

 

 

1.5 Conseguenze del peccato originale: malattia, sofferenza, morte

 

Genesi 3,16-19:

 

«Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà».

 


«All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. 18 Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. 19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!».

 

 

1.6 Rimedi al peccato originale: il sacramento del battesimo

 

n. 264 CCC Compendio – Quali sono gli effetti del battesimo

 

Il Battesimo rimette il peccato originale, tutti i peccati personali (Ndr: ovviamente se si riceve il sacramento del battesimo in età adulta) e le pene dovute al peccato; fa partecipare alla vita divina trinitaria mediante la grazia santificante, la grazia della giustificazione che incorpora a Cristo e alla sua Chiesa; fa partecipare al sacerdozio di Cristo e costituisce il fondamento della comunione con tutti i credenti; elargisce le virtù teologali e i doni dello Spirito Santo. Il battezzato appartiene per sempre a Cristo: è segnato, infatti, con il sigillo indelebile di Cristo (carattere).

 

 

 

 

2. IL PECCATO PERSONALE

  

2.1 Conseguenze del peccato personale: malattia e morte

 

1) Dal Vangelo di Giovanni (5,13) – Guarigione del paralitico

 

«Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: “Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio”».

 

 

2) Dal Vangelo di Giovanni (9,1-3) – Guarigione del cieco nato

 

«Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio».

 

 

3) San Paolo, prima lettera ai Corinzi (11,27-30) – Conseguenze del sacrilegio

 

«Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti».

 

 

4) San Paolo, lettera ai Romani (6,23)

 

«Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna. Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore».

 

 

5) San Paolo, prima lettera ai Corinzi (15,56)

 

«Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge».

 

 

6) San Giacomo apostolo, lettera (1,14-15)

 

«Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato, produce la morte».

 

 

2.2 Rimedi al peccato personale

 

 

Il sacramento della penitenza, della riconciliazione, del perdono, della confessione, della conversione

 

 

CCC Compendio – 310 Quali sono gli effetti di questo Sacramento?

 

 

Gli effetti del Sacramento della Penitenza sono:

 

- la riconciliazione con Dio e quindi il perdono dei peccati;

 

- la riconciliazione con la Chiesa;

 

- il recupero, se perduto, dello stato di grazia;

 

- la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali e, almeno in parte, delle pene temporali che sono conseguenze del peccato;

 

- la pace e la serenità della coscienza e la consolazione dello spirito;

 

- l’accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano.

 

 

 

 

3. LE CONSEGUENZE NEGATIVE DEI PECCATI DEGLI ANTENATI

 

3.1 Dalla Bibbia

 

1) Dal Vangelo di Luca (11,48-51):

 

«Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione».

 

 

2) Dal libro del Deuteronomio (5,8-10):

«Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti».

 

3) Dal libro dell’Esodo (20,4-5)

«Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano».

 

4) Dal libro dell’Esodo (34,6-7)

 

«Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».

 

 

 

3.2 Dalle apparizioni mariane delle Ghiaie di Bonate

 

IV apparizione del 16 maggio 1944:

 

Tante mamme hanno i bimbi disgraziati per i loro peccati gravi; non facciamo più peccati, e i bimbi guariranno. Verrà anche quello, a suo tempo. Prega per i poveri peccatori che hanno bisogno della preghiera dei bimbi”.

 

 

 

3.3 Conclusioni

 

I peccati degli antenati sono sempre personali.

 

Le conseguenze dei peccati degli antenati si ripercuotono sulle generazioni successive.

 

 

 

3.4 Le maledizioni generazionali

 

Foglio allegato

 

 

 

3.5 Rimedi alle conseguenze dei peccati degli antenati

 

1) Preghiera di riparazione e suffragio per i defunti dell’albero genealogico

 

2) S. Messe di liberazione e guarigione dell’albero genealogico

 

3) Preghiere specifiche di liberazione e guarigione dell’albero genealogico

 

4) Esorcismi sulle maledizioni generazionali

 

 

 

 

4. LE CONSEGUENZE POSITIVE DELLE OPERE BUONE E DELLA SANTITA’ DEGLI ANTENATI

 

Dal libro dei Salmi (112,1-2)

«Beato l’uomo che teme il Signore, e nei suoi precetti trova grande gioia. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza degli uomini retti sarà benedetta».

 

 

 

5. LE CONSEGUENZE NEGATIVE DEI PECCATI PERSONALI

 

5.1 Le conseguenze dei peccati personali su noi stessi in vita

 

1) le pene temporali da espiare in vita con la preghiera, la carità, le Sante Messe

 

2) le malattie fisiche, psichiche, mentali

 

3) la sofferenza

 

 

 

5.2 Rimedi alle conseguenze dei peccati personali su noi stessi in vita

 

1) La contrizione perfetta

 

Da Il Dialogo della Divina Provvidenza di Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa

 

(capitolo 4)

 

Ti ho mostrato, carissima figliola, come la colpa non si possa scontare degnamente in questa vita con veruna pena, che si subisca puramente come pena. Si ha invece punizione sufficiente quando la pena viene sopportata col desiderio, con l’amore e con la contrizione del cuore, non per virtù della pena, ma del desiderio dell’anima, allo stesso modo che il desiderio ad ogni altra virtù traggono valore e vita soprannaturale da Cristo crocifisso, mio Figliuolo unigenito, in quanto che l’anima ha tratto da lui l’amore e con virtù segue le sue vestigia”.

 

Così comprendi come la pena possa soddisfare alla colpa, per causa della perfetta contrizione del cuore, non per se stessa, che è di valore finito. E la contrizione perfetta non distrugge solo la colpa, ma anche la pena dovuta alla colpa. In generale però, come ti ho detto, viene soddisfatta solo la colpa, poiché gli uomini, liberati dal peccato mortale, ricevono la grazia, ma non avendo sufficiente contrizione e amore per dare in questa vita una perfetta espiazione della pena, vanno alle pene del purgatorio, passando attraverso questo second e ultimo mezzo di riparazione”.

 

 

2) La riparazione e gli atti di carità

 

Dalla prima lettera di San Pietro Apostolo (4,8): «Soprattutto conservate tra voi una grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati».

 

 

 

5.3 Le conseguenze dei peccati personali su noi stessi dopo la morte

 

Le pene temporali da espiare dopo la morte in Purgatorio.

 

 

 

5.4 Rimedi alle conseguenze dei peccati personali dopo la morte

 

1) con la sofferenza personale delle pene del Purgatorio

 

2) con la preghiera di suffragio di chi pregherà per noi

 

3) con la celebrazione di Sante Messe di suffragio che verranno fatte celebrare per noi

 

 

 

5.5 Le conseguenze dei peccati personali sui discendenti

 

Dall’articolo “Limiti dell’esorcismo sull’albero genealogico” di Don Fulvio di Fulvio esorcista dagli Atti del Convegno Nazionale Esorcisti, pp. 54 ss

 

«Quando per esempio, trovate una donna inconsolabile, provate a chiedervi se ha perso qualche bambino. Una volta, in alta Italia, un’amica mi chiese di parlare con una donna a cui era morto un figlio di 35 anni e non trovava pace. La poveretta non voleva sentire nulla, era fuori di testa dal dolore. Allora le chiesi: “Sorella, per caso hai perso qualche altro bambino?”. Mi rispose: “Padre ne ho uccisi altri due e Dio mi ha castigata facendo morire anche questo che avevo voluto”. Liberata da quel peso uscì rasserenata anche per la morte del figlio. Quando nel grembo di una donna passa la morte, difficilmente lei dopo sarà in grado di amare; fingerà, ma non amerà. Dobbiamo fare l’esorcismo per liberarla? No, lei deve affidare questa creatura a Dio, e se ha sbagliato deve riparare. Essa si presenta abitualmente come persona che ha dei disturbi, avverte rumori, oppure sente il diavolo in corpo. Se il male è entrato in lei per quella via, bisogna rimuoverne la causa specifica. In quel caso aprendo al Signore l’errore commesso e cercando la salvezza dei bambini».

 

 

 

5.6 Rimedi alle conseguenze dei peccati personali sui discendenti

 

1) La contrizione perfetta (come sopra

 

2) Riparazione ed atti di carità (come sopra)

 

3) Preghiera di liberazione e guarigione dell’albero genealogico dei discendenti, dei collaterali e degli affini

 

4) Celebrazione di Sante Messe:

 

- di suffragio per i bambini uccisi con l’aborto

 

- di liberazione e guarigione dell’albero genealogico dei discendenti (figli e nipoti)

 

- di liberazione e guarigione dell’albero genealogico anche dei collaterali (fratelli, zii, cugini) e deli affini (marito, moglie, cognati, cognate, zii del marito / della moglie, cugini del marito / della moglie)

 

 

 

 


 

LA RICHIESTA DI PERDONO GENERAZIONALE

E LE S. MESSE DEL PERDONO PER LE PERSONE DEL NOSTRO ALBERO GENEALOGICO

Copyright www.usedei.org - 21.10.2017

 

 

I. Il PECCATO E LE SUE CONSEGUENZE GENERAZIONALI

 

Dal libro del Deuteronomio (5,8-10)

«Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti».

Breve spiegazione teologica

 

Il peccato è sempre “personale”, e conseguentemente la “colpa” è personale, ma sono le “conseguenze” della colpa che si possono ripercuotere sulle generazioni successive.

 

Così è per il “peccato originale” commesso dai nostri progenitori: la colpa è stata personale di Adamo ed Eva, ma le “conseguenze” della loro colpa, che sono state disastrose, si ripercuotono dall’origine dell’umanità sino alla fine dei tempi.

 

Nell’infinita Misericordia di Dio ci è stato dato il sacramento del battesimo per cancellare il peccato originale che ci marchia sin dal concepimento e sue le “conseguenze”. E pur tuttavia la nostra natura umana resta indebolita e necessita continuamente di essere rinvigorita con i sacramenti e la preghiera.

 

 

 

 

II. IL SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA

(DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA)

 

1322 La santa Eucaristia completa l'iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l'Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore.

1323 « Il nostro Salvatore nell'ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione: sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della gloria futura ». 143

I. L'Eucaristia - fonte e culmine della vita ecclesiale

1324 L'Eucaristia è « fonte e culmine di tutta la vita cristiana ». 144 « Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua ». 145

1325 « La comunione della vita divina e l'unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabilmente prodotte dall'Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo ». 146

1326 Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo già alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà « tutto in tutti » (1 Cor 15,28).

1327 In breve, l'Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede: « Il nostro modo di pensare è conforme all'Eucaristia, e l'Eucaristia, a sua volta, si accorda con il nostro modo di pensare ». 147

II. Come viene chiamato questo sacramento?

1328 L'insondabile ricchezza di questo sacramento si esprime attraverso i diversi nomi che gli si danno. Ciascuno di essi ne evoca aspetti particolari. Lo si chiama:

Eucaristia, perché è rendimento di grazie a Dio. I termini eucharistein (Lc 22,19; 1 Cor 11,24) e eulogein (Mt 26,26; Mc 14,22) ricordano le benedizioni ebraiche che – soprattutto durante il pasto – proclamano le opere di Dio: la creazione, la redenzione e la santificazione.

1329 Cena del Signore, 148 perché si tratta della Cena che il Signore ha consumato con i suoi discepoli la vigilia della sua passione e dell'anticipazione della cena delle nozze dell'Agnello149 nella Gerusalemme celeste.

Frazione del pane, perché questo rito, tipico della cena ebraica, è stato utilizzato da Gesù quando benediceva e distribuiva il pane come capo della mensa, 150 soprattutto durante l'ultima Cena. 151 Da questo gesto i discepoli lo riconosceranno dopo la sua risurrezione, 152e con tale espressione i primi cristiani designeranno le loro assemblee eucaristiche. 153 In tal modo intendono significare che tutti coloro che mangiano dell'unico pane spezzato, Cristo, entrano in comunione con lui e formano in lui un solo corpo. 154

Assemblea eucaristica (synaxis), in quanto l'Eucaristia viene celebrata nell'assemblea dei fedeli, espressione visibile della Chiesa. 155

1330 Memoriale della passione e della risurrezione del Signore.

Santo sacrificio, perché attualizza l'unico sacrificio di Cristo Salvatore e comprende anche l'offerta della Chiesa; o ancora santo sacrificio della Messa, « sacrificio di lode » (Eb 13,15),156 sacrificio spirituale, 157 sacrificio puro 158 e santo, poiché porta a compimento e supera tutti i sacrifici dell'Antica Alleanza.

Santa e divina liturgia, perché tutta la liturgia della Chiesa trova il suo centro e la sua più densa espressione nella celebrazione di questo sacramento; è nello stesso senso che lo si chiama pure celebrazione dei santi misteri. Si parla anche del Santissimo Sacramento, in quanto costituisce il sacramento dei sacramenti. Con questo nome si indicano le specie eucaristiche conservate nel tabernacolo.

1331 Comunione, perché, mediante questo sacramento, ci uniamo a Cristo, il quale ci rende partecipi del suo Corpo e del suo Sangue per formare un solo corpo; 159 viene inoltre chiamato le cose sante (« ta hagia sancta ») 160 – è il significato originale dell'espressione « comunione dei santi » di cui parla il Simbolo degli Apostoli –, pane degli angeli, pane del cielo, farmaco d'immortalità, 161 viatico...

1332 Santa Messa, perché la liturgia, nella quale si è compiuto il mistero della salvezza, si conclude con l'invio dei fedeli (« missio ») affinché compiano la volontà di Dio nella loro vita quotidiana.

 

 

III. LE SANTE MESSE PER LA REMISSIONE DEI PECCATI

(O DEL PERDONO)

 

1. Origine della «Santa Messa del Perdono»

 

La Santa Messa del Perdono nasce nel secolo scorso dal desiderio di una giovane ragazza di offrire riparazione e amore al Cuore di Gesù. Quella ragazza si chiamava Teresa Sofia Algranati, figlia di Cesare ed Ernestina Stafferi. I genitori si erano conosciuti all’Oratorio di Don Bosco. Il papà, ebreo, era stato convertito al cattolicesimo dal nostro Santo educatore, ed era stato ancora lui a chiedere ad Ernesta, una buona e pia ragazza che frequentava le opere salesiane di Torino, di sostenerlo nel cammino della fede. Si erano sposati su consiglio di Don Bosco e avevano avuto nove figli, Teresa era l’ultima.

 

Durante l’inverno del 1921 in un paese piemontese della provincia di Cuneo, un giovane sacerdote che viveva in grande povertà, si tolse la vita stremato dagli stenti. Teresa viveva allora con la nonna materna a Madonna dell’Olmo, appena fuori Cuneo e del fatto, successo lì vicino, si parlò molto nella sua parrocchia. La ragazza fin da bambina aveva avuto come amici e confidenti prima Don Rua e poi Don Filippo Rinaldi, che avevano delicatamente plasmato la sua sensibilità religiosa e la sua innocenza di bambina in una profonda vita spirituale e di preghiera.

 

Davanti a quel tragico avvenimento Teresa, ormai ventenne, si sentì interpellata in prima persona ad offrire riparazione e preghiera. Conosceva già da qualche anno una pratica diffusa da una monaca francese, Maddalena Mirabol, convertita all’amore di Dio dopo una giovinezza libertina. Questa devota francese narrava nel suo diario come il 19 giugno 1872, solennità del Corpus Domini, aveva deciso di prendere parte alle funzioni e come quel giorno aveva notato che poche persone avevano partecipato alla S. Messa. Rattristata da tanta freddezza e indifferenza nei confronti di Gesù vivo nell’Eucaristia, aveva sentito il dovere di riparare: si era fermata in chiesa partecipando a tutte le celebrazioni che si susseguirono nella giornata. Gesù le diede in seguito luci interiori ed essa comprese che le opere buone che si possono offrire a Dio hanno un grande valore, ma la più grande fra queste è la S. Messa il cui valore è tanto alto da essere infinitamente più grande di ogni altra opera umanamente realizzabile. Comprese che la S. Messa è un atto infinito di riparazione a confronto di tutte le penitenze o rinunce che si possono offrire. Meditando sul Sacrificio Eucaristico la giovane Maddalena si convinse che esso contiene la più grande riparazione per i peccati e le indifferenze dei cuori: nacque la Messa Riparatrice.

 

Teresa Sofia, che aveva letto una pubblicazione sull’esperienza spirituale della pia francese, poi fattasi monaca, pensò di offrire la Messa riparatrice per la morte del giovane sacerdote. Raggiunse il Santuario di Madonna dell'Olmo, dove voleva raccogliersi in preghiera davanti all’Eucarestia per chiedere perdono per la morte del sacerdote suicida, perdono per quell’atto di disperazione, ma perdono anche per i cristiani che avevano permesso che egli giungesse a quel gesto estremo.

Mentre pregava sentì che Gesù le chiedeva “una Messa della riconoscenza perché si riconoscesse nell'Eucarestia che Dio ha voluto ricondurre l'uomo a Sé facendosi uomo egli stesso perché l’umanità riconoscesse Dio attraverso l'incarnazione”. La nostra giovane, che voleva offrire riparazione a Gesù, fu condotta oltre le intenzioni della messa riparatrice: comprese di poter offrire una riparazione più perfetta attraverso lo stesso Riparatore: Gesù.

Fu l’intuizione della Messa del perdono, come venne chiamata poi, il cui senso è proprio di presentare a Dio i meriti di Gesù e la Sua riparazione, offerta una volta per tutte in modo perfetto al Padre per tutti noi. Gesù le promise che “ogni volta che si celebra una S. Messa del Perdono Egli dà grazia di conversione a un’anima”.

 

In un suo scritto Teresa Sofia, poi divenuta Suora scrive: “La Messa pro remissione dei peccati è stata chiamata Messa del Perdono per far comprendere al popolo la necessità di domandare perdono delle colpe commesse, ricordando le esortazioni della Madonna a Fatima: «Che si emendino, che domandino perdono».

La giaculatoria da Lei stessa insegnata e raccomandata, da recitare ogni decina del S. Rosario: «Gesù perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente quelle più bisognose della tua misericordia».

E ancora perché conversioni difficili ottenute, ed incolumità in gravi pericoli, hanno dimostrato che quando con la Messa, in unione alla Santissima Vergine, si implora Gesù crocifisso ad ottenere il perdono, l’Eterno Padre, proprio per la supplica del suo Divin Figliolo, l’accorda, dando col perdono la luce che snebbia la mente e conquista il cuore, sospendendo i castighi da noi meritati”.

 

Così cominciò ad esortare le giovani a lei affidate del gruppo delle Figlie di Maria a Madonna dell’Olmo, a coltivare un grande amore per la S. Messa e a proporre che fosse fatta celebrare, proprio per chiedere grazie particolari. E’ ancora lei che nelle sue memorie scrive: “La Messa del Perdono venne celebrata per la prima volta per ottenere la conversione di una persona che improvvisamente si smarrì nel peccato, creando un grande scandalo e tanto dolore per tutto il paese (si tratta di un giovane sacerdote, fuggito con una donna ndr). Celebrata da Don Stoppa Michele, dal Sacerdote fratello del Parroco Don Cesare Stoppa, dal Rettore del Santuario della Madonna della Riva (poco distante da Madonna dell’Olmo ndr) Don Giorgio Bottero e dal Padre Donato S.J., non trascorse un mese che, pentita con sorpresa di tutti, quella persona si convertì e chiese alla Madonna di prenderlo con sé piuttosto che dovesse ancora sbagliare. Volle vivere di penitenza presso il Santuario Madonna di Cussano e là, dopo qualche mese, morì santamente. Per la grazia ricevuta vi fu una domenica tutta dedicata al ringraziamento (…) la chiesa era gremita di uomini della popolazione riconoscente, perché la grazia era stata accordata alla famiglia del mugnaio del luogo. Fu l’inizio della rinnovazione della Parrocchia che il Padre gesuita consacrò, dopo l’ora di adorazione, al Sacro Cuore. Un signore villeggiante regalò per tutte le famiglie un bel quadro del Sacro Cuore e il Reverendo Parroco, benché sofferente di cuore, si recò a consacrare singolarmente le famiglie al Sacro Cuore (…) Il Parroco celebrò da quel primo giorno ogni mese la S. Messa del Perdono e disse che era quello che l’aiutava e otteneva grazie insperate, anche due conversioni di persone da anni lontane dai Sacramenti”.

 

Teresa Sofia ci ha lasciato nelle sue memorie diverse testimonianze sulle grazie ottenute facendo celebrare la S. Messa del Perdono, da questi episodi comprendiamo anche che la pratica si era diffusa in quegli anni ed era conosciuta da parecchi sacerdoti. Nel 1932 Teresa Sofia si trasferì a Bologna e diffuse anche qui la pratica, fu infatti nella Diocesi di Bologna che la S. Messa del Perdono ricevette l’imprimatur ufficiale della Chiesa, il 7 marzo 1945, ad opera del Cardinale Nasalli Rocca. Poco più che un mese dopo l’approvazione successe un fatto che ha l’aspetto di una conferma del Cielo.

Verso la metà dell’aprile del 1945 la seconda guerra mondiale era quasi al termine, gli Alleati avanzavano dal sud dell’Italia mentre le truppe tedesche abbandonavano le loro posizioni, ma sappiamo come questa fuga fu, in moltissimi luoghi, accompagnata da stragi di civili e distruzioni. A Bologna si sapeva che i tedeschi avevano l’intenzione di minare gli edifici più importanti della città e di farli saltare prima della ritirata. La signorina Teresa-Sofia si presentò al Cardinale chiedendogli che facesse celebrare da ogni sacerdote della Diocesi una S. Messa del Perdono per ottenere l’incolumità della città e della sua gente. Il Cardinale approvò l’idea, ma mancavano i soldi per le offerte legate a tutte quelle Messe. Si lasciarono così, senza trovare una soluzione al problema.

Teresa scendeva lo scalone dell’arcivescovado quando le si fece incontro un giovane elegantemente vestito che le presentò una busta chiedendole di portarla al Cardinale. Lei volentieri tornò sui suoi passi e fu grande la sorpresa e la gioia quando, aprendo la busta, il Cardinale e Teresa vi trovarono la somma necessaria per le Sante Messe. Il Cardinale poté esaudire il desiderio di Teresa Sofia. La liberazione di Bologna avvenne il 21 aprile, la città era stata duramente bombardata e versò il suo tributo di sangue, ma fu salva dalla distruzione.

 

2. Riconoscimento della «S. Messa del perdono» da Papa Pio XII

 

Undici anni dopo, un altro avvenimento rese la S. Messa del Perdono universalmente conosciuta nella Chiesa: Papa Pio XII nel 1959 festeggiava il suo cinquantesimo di ordinazione sacerdotale e nella Domenica delle Palme di quell’anno chiese come dono a tutti i sacerdoti del mondo di celebrare una S. Messa del Perdono.

 

3. Modalità di celebrazione della «S. Messa del Perdono»

 

La S. Messa del Perdono si può fare celebrare:

1) in riparazione dei propri peccati

2) in riparazione dei peccati di chi ci fa del male o ci ha fatto del male (vivi e defunti)

3) per la richiesta di perdono dei peccati non confessati o confessati male delle persone del nostro albero genealogico (e quindi anche “in riparazione”) vivi e defunti.

 

La S. Messa del Perdono con la riforma liturgica del 1970 ha preso il nome di S. Messa per la remissione dei peccati (o del perdono) ed il suo formulario si trova a pagina 830 del Messale Romano.

 

 

IV. LE SANTE MESSE DI RICHIESTA DI PERDONO PER LE PERSONE DEL NOSTRO ALBERO GENEALOGICO E GLI EFFETTI DI LIBERAZIONE DELLE ANIME DEI DEFUNTI E DI GUARIGIONE DEI VIVENTI

 

 

Padre Ghislaine Roy (pp. 285-287)

 

La S. Messa di guarigione dell’albero genealogico, viene chiamata così perché si crede nella propria provenienza dalle generazioni passate, che si è pertanto frutto della santità dei predecessori, portando con sé tuttavia anche le ferite causate da ciò che essi hanno vissuto di negativo.

Va sottolineato che non si è responsabili dei peccati degli antenati, ma che si portano le conseguenze negative dei loro peccati non confessati.

 

In questo esercizio pratico si diviene il portavoce dei defunti e dei vivi appartenenti al proprio albero genealogico. Bisogna credere alla grandezza della Messa, attraverso la quale tutto è possibile a Dio, che guarisce attraverso la potenza dell’Albero della sua Croce. Lui ci guarisce infatti da tutte le conseguenze negative di ciò che si è vissuto di male.

 

A nome dei defunti nel corso della Messa, si chiede infatti perdono a Dio per tutto ciò che è stato fatto, dai defunti o dai vivi, e che ha rappresentato delle mancanze ai Comandamenti di Dio, mancanze rispetto alle quali essi non hanno mai chiesto perdono.

 

La fede nella grandezza della misericordia di Dio dimostra che il Sangue di Dio sparso nella Messa. Viene a liberare, a guarire tutto l’albero genealogico. Innumerevoli ed immensi frutti spirituali scaturiscono dalla Messa. Molte persone riescono finalmente a perdonare, ritrovando la pace del cuore, altre guariscono da ferite causate dai lutti, altri diventano più sensibili verso la carità che deve essere offerta ai cari defunti, come lo raccomanda anche il Catechismo della Chiesa Cattolica. Altri ancora hanno delle visioni relative ai propri defunti liberati dal Purgatorio, che entrano in Cielo, che sono nella luce di Dio. Altri piangono per la sofferenza che avvertono nei loro cari in Purgatorio.

 

Va ricordato che durante la Messa in cui l’Eterno Presente di Dio si manifesta per abbracciare passato e futuro, non c’è nei partecipanti alla Messa, un desiderio di entrare in contatto con i defunti. Tutto si compie alla presenza dell’Eucaristia, con il cuore aperto allo Spirito Santo che, Lui solo, conduce i fedeli e dona loro le visioni che ritiene di voler dare in quella occasione. Le persone in questi momenti si rendono finalmente conto della grande importanza di pregare per i defunti, di far celebrare per loro delle Messe, di offrire con il solo vero Mediatore che è Gesù Cristo Signore.

 

Le Messe dunque producono spesso delle guarigioni interiori ed anche fisiche, infatti quando l’albero genealogico viene depositato sull’altare, le persone vivono una grazia di abbandono delle generazioni passate tra le mani del Signore, realizzando anche l’importanza della loro responsabilità spirituale in questo atto di fede”.

 

 

 

  

V. FONTI

 

- Preghiere e strumenti di liberazione e guarigione, a cura di Padre Ghislain Roy, IX Edizione, stampato in proprio

- Messale Romano, IV. Per la remissione dei peccati (o del perdono), pag. 840

- Catechismo della Chiesa Cattolica, Il Sacramento dell’Eucaristia, nn. 1322-1405, [www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c1a3_it.htm]

 

 

 


 

ROSARIO DI LIBERAZIONE E GUARIGIONE DELL'ALBERO GENEALOGICO

 

PRIMO MISTERO

 


Nel primo mistero preghiamo per la liberazione e la guarigione dell’albero genealogico asse paterno sino alla quarta generazione ascendente.

 

 

 

Dal libro del Deuteronomio (5,8-10):

 

«Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti».

 

 

 

SECONDO MISTERO

 


Nel secondo mistero preghiamo per la liberazione e la guarigione dell’albero genealogico asse materno sino alla quarta generazione ascendente.

 

 

 

Dal libro dell’Esodo (20,4-5)

 

«Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano».

 

 

 

TERZO MISTERO

 

 

Nel terzo mistero preghiamo per ottenere da Dio Padre il perdono generazionale di tutti i peccati commessi dagli antenati del nostro albero genealogico da Adamo ed Eva sino alla nostra generazione e la liberazione e guarigione da tutte le conseguenze su di noi.

 

 

 

Dal Vangelo di Luca (11,48-51)

 

«Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione». 

 

 

 

QUARTO MISTERO

 


Nel quarto mistero preghiamo per ottenere la benedizione di Dio Padre sulla nostra discendenza sino a mille generazioni.

 

 

 

Dal libro dell’Esodo (34,6-7)

 

 

 

«Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».

 

 

 


QUINTO MISTERO

 

 

Nel quinto mistero preghiamo perché la nostra discendenza sia resa forte e sana nel corpo, nell’anima, nella mente, nella psiche, nello spirito e sia benedetta in tutti gli aspetti di vita.

 

 

 

Dal libro dei Salmi (112,1-2)

 

 

 

«Beato l’uomo che teme il Signore, e nei suoi precetti trova grande gioia. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza degli uomini retti sarà benedetta».

 


 


 

 

LITANIE PER LA LIBERAZIONE E LA GUARIGIONE DELL'ALBERO GENEALOGICO

 

 

Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.

Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.

Spirito Santo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.

Santa Trinità, unico Dio, Abbi pietà di noi.

 

Gesù, che ci hai rivelato che dal peccato commesso dall'uo­mo all'origine del mondo è venuto ogni male e che anche il peccato di ciascuno ha influenza negativa sugli altri, special­mente il peccato dei genitori sui figli e discendenti, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, poiché attraverso la generazione si trasmettono gli stessi caratte­ri fisici e psichici, i buoni frutti delle virtù e le tristi conse­guenze dei vizi, la salute e le malattie, il bene e il male degli antenati, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, per il male che gli antenati ci hanno trasmesso, li perdoniamo e li af­fidiamo alla tua misericordia, chiedendo per loro il tuo per­dono e facendo suffragi, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, che sei venuto a salvare tutta l'umanità passata, presen­te e futura, perché Tu sei l'Eterno e ogni generazione è a Te contem­poranea, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, ti preghiamo per le nostre generazioni passate e pre­senti, sia di ramo paterno che di ramo materno, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, per il loro bene e il nostro bene, tronca ogni influenza ne­gativa che ci hanno trasmesso attraverso le generazioni, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, il tuo Sangue Prezioso scenda a purificare, risanare, libe­rare, perché oggi la nostra generazione sia sana e santa, unita e felice così che possa trasmettere solo cose positive, essere canale soltanto di salute e di santità, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, guariscici da tutte le malattie fisiche che sono giunte a noi attraverso la generazione, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, guariscici da tutti i casi di malattie mentali che ci sono stati nella nostra storia familiare: forme di paranoia, schizo­frenia, comportamenti depressivi e autodistruttivi, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, guariscici da tutte le malattie psichiche: ansie, affanni, depressioni, insicurezze, paure, complessi, tristezze, pensieri di suicidio, tedio della vita, squilibri, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, interrompi la trasmissione di tutte queste malattie. Togli queste tare ereditarie, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, fa' che nella nostra generazione ci siano sempre salute fi­sica, integrità mentale, equilibrio emozionale, sane relazioni, bontà e amore per trasmettere questi tuoi doni alle genera­zioni successive, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, liberaci da tutti i mali causati in noi dagli antenati che partecipavano all'occultismo, allo spiritismo, alla strego­neria, a sette sataniche, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, tronca il potere del maligno che, per colpa dei nostri antenati, ancora pesa sulle nostre generazioni, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, spezza la catena di maledizioni, malefici, opere sataniche che gravano sulla nostra famiglia, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, liberaci da patti satanici e legami mentali con i seguaci di satana, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, tienici sempre lontano da riunioni spiritiche e da ogni atti­vità con cui satana può continuare ad avere dominio su di noi. Prendi sotto il tuo potere qualsiasi area che sia stata con­segnata a satana dai nostri antenati: libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, allontana per sempre gli spiriti cattivi, ripara ogni loro danno, salvaci da ogni sua nuova insidia, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, poiché i nostri antenati hanno disonorato in vari modi il sacramento del matrimonio, dando origine a tendenze negati­ve che continuano nei nostri matrimoni: mancanza d'amore, sentimenti di odio, durezza di cuore, tensione, infedeltà, se­parazione, divorzio, abbandono e fuga da casa; interrompi tutte queste tendenze che impediscono relazioni durature e creano infelicità, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, fa' che d'ora in poi, nelle nostre famiglie, ci siano matri­moni ben armonizzati, pieni di amore, lealtà, fedeltà, santità, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, poiché i nostri antenati, col loro comportamento, hanno dato origine a tendenze negative nei confronti dei bambini: aborti, gravidanze interrotte o indesiderate, bambini non ac­colti, nascite concepite fuori del matrimonio, abbandono e sequestro dei bambini, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, arresta la continuità di queste abitudini e azioni. Dà a noi la forza di respingerle e fa' che amiamo sempre i bambini e li educhiamo in modo umano e cristiano, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, per i nostri antenati che hanno mancato di amare, sempre e tutti, i loro morti; ora noi ti preghiamo per le persone della nostra storia fa­miliare che morirono in età precoce, che morirono dopo lunga agonia, che subirono una morte violenta, uccisi da cri­minali o in azione di guerra; che morirono in un modo miste­rioso, inspiegabile, in un incidente o che si suicidarono, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, fa' che cessi la tendenza verso una morte innaturale e or­ribile e che d'ora in avanti nelle nostre generazioni si abbia solo una morte serena e cristiana; che tutti possano addor­mentarsi nella morte circondati dall'amore dei familiari, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, vogliamo tener presenti tutti i nostri defunti nel ricordo e nella preghiera, perché siano accolti nella pace della vita eterna. Avvolgi tutto il nostro albero genealogico con il tuo amore che perdona e dona ogni grazia, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, liberaci da tutte le tendenze, abitudini cattive pre­senti nel nostro albero genealogico: le tendenze al gioco, allo sperperare, al bere, alla droga, alla grettezza, al furto. Dacci autorità a porre fine ad ogni incorreggibile cattiva abitudine, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, liberaci da tutte le devianze sessuali presenti nel nostro albero genealogico: violenza sessuale, incesti, omosessua­lità, pedofilia, prostituzione. Dacci forza per infrangere queste catene di vincoli maligni, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, liberaci da tutti gli idoli che hanno adorato le nostre ge­nerazioni precedenti: il denaro, il potere, il piacere, la casa, i terreni, i gioielli, i titoli. Taglia i vincoli che ci legano a que­sti casi di idolatria. Noi scegliamo di servire solo Te, vero Dio, e di vivere secondo la tua parola, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, liberaci da tutta la corruzione e la violenza dei nostri an­tenati che sono stati truffatori, sfruttatori, torturatori, ricatta­tori, criminali, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, rompi in noi i legami di vendetta, di comportamento vio­lento, di ira e di malignità, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, liberaci da tutto il male compiuto dai nostri antenati spinti dall'odio: odio verso gli altri, verso se stessi, verso Dio, odio razziale, fanatismo religioso, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

Gesù, poni fine in noi a tutte le radici dell'odio. Rendi ora il no­stro albero genealogico pieno di uomini e donne ricolmi di amore, datori di vita e salute, di amore e bontà, libera e guarisci il nostro albero genealogico

 

 

 

PREGHIAMO

 

Signore Gesù, ti ringraziamo per la tua misericordia verso di noi ed i nostri antenati.

Concedici di godere sempre la salute del corpo, della mente, della psiche, dell’anima e dello spirito.

Sigilla il nostro albero genealogico con il Tuo Sangue Preziosissimo.

E per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dal nostro albero genealogico, liberaci e guariscici dalle conseguenze dei mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.